martedì 28 dicembre 2010

2 milioni di euro per l'edilizia scolastica in Veneto

2 milioni di euro per l'edilizia scolastica in Veneto
Veneto: ampliamento, completamento e ristrutturazione degli edifici scolastici.

Su proposta dell’assessore ai lavori pubblici Massimo Giorgetti è stato approvato dalla Giunta regionale il finanziamento di € 2.304.301,61 finalizzato ad interventi di ampliamento, completamento e ristrutturazione di edifici scolastici in tutta la Regione (materne, elementari e medie.)

Con questo secondo piano di riparto relativo al bando 2010/2011, vengono assegnate le risorse residue per interventi necessari alla trasformazione dei vecchi edifici in luoghi salubri e sicuri e l'eliminazione di eventuali rischi sismici.

L’assessore Giorgetti ribadisce l'impegno della Regione nell' assicurare ai suoi studenti ed insegnanti luoghi decorosi e confortevoli dove frequentare, in piena sicurezza, le lezioni. E' fondamentale che le classi, le palestre e le aree attrezzate per i momenti di condivisione rispondano non solo alle esigenze didattiche, ma anche alla necessità di accoglienza e modernità.

I consistenti investimenti in sicurezza e in ammodernamento degli edifici hanno consentito un monitoraggio approfondito e costante di tutti gli edifici scolastici del Veneto confermandone la buona situazione

Il finanziamento di € 2.304.301,61 sarà così ripartito:

  • a Belluno € 117.842,69 per 7 interventi,
  • a Padova € 408.107,36 per 16 interventi,
  • a Rovigo € 296.463,25 per 10 interventi,
  • a Treviso € 536.488,85 per 16 interventi,
  • a Venezia € 306.090,69 per 10 interventi,
  • a Vicenza € 256.643,65 per 12 interventi,
  • a Verona € 382.665,13 per 9 interventi.

Riferimenti: edilizia scolastica, massimo giorgetti, regione veneto

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lunedì 27 dicembre 2010

Innovazione Energetica: Rapporto ON-RE 2010

Innovazione Energetica: Rapporto ON-RE 2010
Pubblicazione del Rapporto ONRE 2010, relativo all'Innovazione Energetica in Italia.

Con la pubblicazione del Rapporto ONRE 2010, relativo all'Innovazione Energetica in Italia, sono emersi dati importanti per quanto riguarda l'adeguamento ai criteri di sostenibilità in edilizia da parte dei Comuni italiani.

Di questi, sono ben 705 ad aver modificato i propri regolamenti in tal senso, con provvedimenti di natura sia nazionale, che regionale.

Inoltre è importante far notare che, in questi Comuni esaminati, vive il 31% della popolazione del Bel Paese, facendo così emergere un'inaspettata attenzione verso la sostenibilità in edilizia, da parte degli italiani.

In particolare, il maggior credito, viene dato alle strategie per il risparmio energetico, in termini di isolamento termico degli edifici, uso del fotovoltaico e del solare termico per la produzione di energia e in generale, di sfruttamento delle energie rinnovabili, quali eolica o biomasse.

Alcune regioni hanno fatto molto di più, introducendo normative specifiche riguardo la costruzione degli edifici, che dovranno avere quote di energia prodotte tramite lo sfruttamento di energie rinnovabili.

L’Osservatorio nazionale sui regolamenti edilizi per il risparmio energetico (ON-RE) è promosso da Cresme e Legambiente.

Maggiori info: Rapporto ONRE 2010
 


Riferimenti: Rapporto ONRE 2010, rapporto ON-RE 2010, cresme, legambiente, innovazione energetica edilizia

Ulteriori approfondimenti alla pagina: Innovazione Energetica: Rapporto ON-RE 2010

mercoledì 22 dicembre 2010

Rotazione delle imprese e bando sottosoglia: richieste artigiani inascoltate

Rotazione delle imprese e bando sottosoglia: richieste artigiani inascoltate
Silenzio e disinteresse amministrazione comunale.

Rotazione delle imprese, bando sottosoglia ed elenco pubblico delle imprese edili per l’assegnazione degli appalti attraverso trattativa negoziata nel Comune di Montignoso. Sono le richieste avanzate, da più di un anno, dagli artigiani edili della Cna all’amministrazione comunale di Montignoso, una delle prime firmatarie del documento nato dal tavolo delle costruzioni in Camera di Commercio. Un documento varato dalle associazioni, e contro-firmato dalle amministrazioni ed enti locali del territorio, per rilanciare, mediante trasparenza e rotazione degli appalti, il settore costruzioni dando anche risposte in un periodo di forte crisi.

Dopo le recenti sferzate ad enti, privati e condomini, gli artigiani mettono nel mirino all’amministrazione Binaglia che gli artigiani avevano già incontro circa 8 mesi fa. A farsi portavoce del malumore della categoria (una trentina le aziende che aderiscono a Cna a Montignoso) è il Referente del settore, Carmelindo Francesconi che chiede un nuovo incontro al Sindaco uscente, e apre già la prossima campagna elettorale annunciando l’interesse a parlare con tutti i candidati a sindaco: “La situazione dell’edilizia è tragica – sottolinea Francesconi – ma nulla si è fatto a Montignoso per favorire le imprese locali che danno lavoro ai cittadini di Montignoso. Abbiamo chiesto, più di un anno fa, all’Assessore ai Lavori Pubblici di intraprendere quel percorso previsto dal tavolo delle costruzioni; un percorso che prevede insieme al sottosoglia per gli appalti di importo inferiore ai 500 mila euro, il bando per formare l’elenco delle imprese che potranno parteciparvi mediante trattativa negoziata favorendo così la trasparenza dei lavori e la rotazione delle imprese. Il rischio è quello di affidare il lavoro sempre alle solite imprese escludendo le imprese del territorio. Il risultato, alle nostre richieste, è silenzio e disinteresse”.

Misure che secondo gli artigiani possono contribuire ad evitare ulteriori sofferenze al tessuto di imprese locali e concorrere all’occupazione. “Sarebbe stato un segnale importante – evidenzia ancora Francesconi – purtroppo, dopo un anno di attese, e diversi incontri, le nostre sollecitazioni ci hanno portato alla vigilia delle elezioni. Promuoveremo degli incontri con tutti i candidati per esporre le nostre difficoltà nella speranza che si assumano degli impegni precisi su questi temi. La nostra categoria sta vivendo una delle crisi più profonde della sua storia, e non possiamo pensare che sia il Governo centrale, o la Regione Toscana, a risolvere tutte le questioni. Qualcosa si poteva, e si può fare anche a livello locale”. Cna sottolinea infine il modus operandi che sta portando all’adozione del nuovo regolamento urbanistico che, secondo l’associazione, avrebbe necessitato una variante sostanziale del Piano Strutturale per ridefinire lo sviluppo di Montignoso. Ci risulta che non siano previste misure su bioedilizia e sostenibilità degli edifici. Possibile?”.


Riferimenti:

Ulteriori approfondimenti alla pagina: Rotazione delle imprese e bando sottosoglia: richieste artigiani inascoltate

mercoledì 15 dicembre 2010

Made Energia: la crescita alternativa

Made Energia: la crescita alternativa
Facilitare l'ingresso dei magazzini edili in uno dei mercati trainanti dei prossimi anni

Il settore delle energie rinnovabili, lo confermano tutti gli studi di settore, sarà il grande protagonista del mercato dei prossimi anni. Gruppo Made, per avvicinare i rivenditori aderenti a questo particolare comparto ha ideato e realizzato il progetto “Made Energia”, un servizio “chiavi in mano” che consente al rivenditore Made di offrire al suo cliente la più completa assistenza in ambito progettuale, informativo, formativo e applicativo, oltre alla completa espletazione delle pratiche amministrative e normative.

Dopo pochi mesi dall’entrata in vigore del servizio, circa una trentina di rivendite Made hanno aderito a “Made Energia”, entrando così in questo mercato utilizzando il know-how che il Gruppo ha creato per loro, attraverso la collaborazione con professionisti esperti del settore che, attraverso la regia di Maurilio Puro, responsabile di “Made Energia”, sono a disposizione dei rivenditori.

“Made Energia”
non è però solo un “prodotto” che il rivenditore può esporre e vendere nel suo magazzino. Non si tratta, in sostanza, solo di vendere strumenti relativi alle energie rinnovabili, ma compiere un percorso di formazione e di conoscenza che permetta ai distributori di offrire immediatamente al loro cliente una serie di informazioni di base che qualifichino la loro offerta.

La necessità di creare una sorta di specializzazione è data dal fatto che “Made Energia” non significa solo fotovoltaico, ma un approccio a 360° sul tema dell’energia, perché questo genere di impiantistica va progettata con l’involucro edilizio. Infatti, oggi si parla molto di fotovoltaico perché gli incentivi GSE stanno favorendo la sua diffusione, ma ogni singolo edificio può avere le sue specifiche necessità, può per esempio essere più indicato un impianto di cogenerazione (macchine termiche che sfruttano al massimo le fonti fossili comuni) per produrre sia energia elettrica che calore.

Il servizio “Made Energia” è quindi anche uno strumento di crescita professionale per i rivenditori che aderiscono a Gruppo Made. Per questo motivo, oltre ai corsi di formazione realizzati in collaborazione con i fornitori, Gruppo Made è impegnato nella realizzazione di un portale dedicato che sarà anche in grado di generare la preventivazione degli interventi.


Riferimenti: Made energia, gruppo made, Maurilio Puro

Ulteriori approfondimenti alla pagina: Made Energia: la crescita alternativa

Tutte le novità del Codice Appalti

Tutte le novità del Codice Appalti
Nuovo Regolamento di attuazione del Codice dei contratti pubblici

Venerdì 10 Dicembre nella Gazzetta Ufficiale n°288, dopo aver superato il vaglio definitivo della Corte dei Conti, è stato pubblicato il nuovo Regolamento di attuazione del Codice dei contratti pubblici, che sostituirà integralmente sia il D.P.R. n. 554/1999, sia il D.P.R. n. 34/2000.

Le delibere riguardanti le sanzioni pecuniarie e interdittive nei confronti delle Soa e degli operatori economici per violazioni in materia di qualificazione entreranno invece in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione del Regolamento, il 26 dicembre 2010.

I punti salienti del regolamento riguardano: 

  • Responsabilità del procedimento
    Il Responsabile Unico del Procedimento può svolgere funzioni di progettista e di direttore dei lavori, per interventi di importo non superiore a 500 mila euro. Egli potrà predisporre la progettazione preliminare di lavori di importo inferiore a 5,2 milioni di euro.
  • Studio di fattibilità e livelli progettuali
    Livello tecnico maggiore per progetti e studi di fattibilità con un maggior impegno per la stazione appaltante. Il documento preliminare alla progettazione predisposto dal Responsabile Unico del Procedimento dovrà essere ugualmente approfondito e, in caso di concorso di progettazione, integrato con dei documenti preparatori del concorso.
  • Verifica dei progetti
    Il Rup potrà validare i progetti fino ad un milione di euro, attraverso organismi interni dell'amministrazione, dotati di un sistema di controllo qualità (a partire dal 2013).
  • Gare di progettazione
    Le stazioni appaltanti devono indicare un limite massimo ai ribassi sul prezzo, da aggiudicare con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. In tal modo si renderà tale emendamento ininfluente, rimanendo la scelta del progettista fondata su valutazioni di tipo prevalentemente qualitativo. Nel caso di ribassi più alti di quello indicato l'offerta sarà dichiarata inammissibile.
  • Appalto integrato
    Norme attuative dell'articolo 53 del Codice che ammette la realizzazione sulla base del progetto preliminare o del progetto definitivo. Per la partecipazione alle gare il Regolamento impone alle imprese di dimostrare il possesso dei requisiti progettuali.
  • Contenzioso e pagamento del corrispettivo
    Maggiori garanzie anche per la prevenzione del contenzioso, per cui durante la redazione del progetto esecutivo sono ammesse variazioni quantitative e qualitative non superiori al 10% per i lavori di recupero, ristrutturazione, manutenzione e restauro e del 5%per tutti gli altri lavori ; ed il pagamento del corrispettivo per i progettisti, per cui il capitolato speciale prestazionale indicherà le modalità per il pagamento del corrispettivo previsto per le spese di progettazione.

Con il nuovo regolamento entreranno in vigore anche alcuni nuovi istituti, come:

  • il nuovo sistema di affidamento del dialogo competitivo che consentirà alle Amministrazioni di confrontarsi con gli operatori economici per individuare soluzioni in grado di soddisfare le esigenze della Pubblica Amministrazione;
  • il sistema di garanzia globale di esecuzione, obbligatorio per le opere di maggior rilevanza.

Tutte le disposizioni sono volte a garantire una maggiore trasparenza del mercato ed a garantire la qualità degli operatori economici che eseguono lavori pubblici.


Riferimenti:

Ulteriori approfondimenti alla pagina: Tutte le novità del Codice Appalti

martedì 14 dicembre 2010

Sicurezza sismica nelle scuole

Sicurezza sismica nelle scuole
Un progetto nazionale di interventi su edifici a rischio

Al via oggi l’accordo per un progetto nazionale che ha come obiettivo la messa in sicurezza sismica delle scuole italiane. A promuoverlo è l’Aniem, l’Associazione delle pmi edili manifatturiere della Confapi che, con la collaborazione della Protezione Civile nazionale e la Provincia di Modena, realizzerà un primo progetto pilota che vedrà, entro un periodo di sei mesi, una ricognizione puntuale e sistematica di tutte le scuole sia pubbliche che private, presenti in sette comuni del territorio modenese classificati a rischio sismico

Un progetto sperimentale quello emiliano, a cui seguirà anche l’accordo con la provincia di Perugia tra qualche giorno, e che ha le carte in regola per essere esteso in tutta Italia. L’intervento vede l’Aniem, previo accordo con gli enti proprietari, impegnata nella verifica degli edifici scolastici, a cui seguirà la definizione di un quadro complessivo delle esigenze di messa in sicurezza e una valutazione precisa degli interventi da realizzare. La Provincia definirà in modo dettagliato quali sono le scuole, sia pubbliche che private, da esaminare, per verificare in particolar modo gli edifici classificati in zona 2 (sismicità media).

Un progetto in grado di soddisfare esigenze di primaria importanza sociale, fondamentale anche alla luce della situazione allarmante denunciata dai dati nazionali sulla sicurezza sismica delle scuole: ben il 54,4% degli edifici pubblici sono a rischio sismico. Secondo il rapporto Impararesicuri 2010, realizzato in collaborazione con la Protezione Civile, poco più di una scuola su tre possiede la certificazione di agibilità statica (37%) e, ad aggravare ulteriormente la situazione, è la posizione degli edifici, molti dei quali in zone sismiche. Sono quindi più di 4 i milioni di alunni che trascorrono molte ore della giornata in ambienti pubblici in cui la sicurezza non è allineata agli standard attuali.

L’Aniem, che può impiegare in tutta Italia circa 8.000 piccole e medie imprese edili e manifatturiere, è l’interlocutore più valido per questo progetto, perché in grado di occuparsi anche delle piccole manutenzioni in maniera capillare, su tutto il territorio nazionale. L’Associazione, consapevole delle trasformazioni strutturali ormai presenti nel mercato e dell’impossibilità a soddisfare unicamente con risorse pubbliche esigenze di primaria importanza sociale, intende supportare un’iniziativa che coniughi aspetti sociali ed economici: il progetto mira, infatti, al ripristino della sicurezza negli edifici scolastici, ma offre anche l’opportunità di rilancio di un sistema economico a connotazione fortemente specialistica come quello delle pmi.

Secondo il presidente Dino Piacentini, “il patrimonio scolastico richiede una manutenzione costante, ma soprattutto una garanzia di sicurezza ad iniziare proprio dalle connotazioni antisismiche”. E aggiunge: “con questo progetto, che porteremo anche in Umbria nei prossimi giorni, l'Aniem intende uscire da una logica meramente rivendicativa di spazi e risorse, assumendo un ruolo sempre più propositivo e collaborativo con le Istituzioni. La presenza della Protezione Civile garantirà la qualità e l’adeguatezza degli interventi rispetto alle normative vigenti”.
Sono interventi che secondo l’Aniem potranno essere eseguiti attraverso una collaborazione tra pubblico e privato, attraverso un global service, attivabile con l’impiego di risorse private e supportate da un contributo statale che non supererà il 30%. “Gli interventi governativi, conclude Piacentini, possono essere supportati da un progetto sociale come questo, che vede l’Aniem moralmente e materialmente in prima fila”.

Per quanto riguarda le risorse, alcuni mesi fa il ministro Gelmini ha spiegato che saranno utilizzati per l’edilizia scolastica 20 milioni di euro annui, derivanti dai risparmi sulle spese per la politica. Inoltre, attraverso un accordo con l’INAIL, sono stati definitivamente assegnati agli enti locali 70 milioni di euro ed è stato opportunamente reperito un miliardo di euro dal fondo FAS per l’edilizia scolastica, di cui 226 milioni sono serviti alla ricostruzione delle scuole in Abruzzo. Della restante parte, dopo faticose trattative, è stato ripartito un primo stralcio di circa 300 milioni, e si sta procedendo al secondo stralcio dando priorità agli interventi più urgenti.
 


Riferimenti: Aniem, rischio sismico, messa in sicurezza sismica delle scuole italiane, certificazione di agibilità statica, Dino Piacentini

Ulteriori approfondimenti alla pagina: Sicurezza sismica nelle scuole

Fiducia al Governo Berlusconi

Fiducia al Governo Berlusconi
Il governo di Berlusconi riesce ad mantenere la fiducia alla Camera dei Deputati con 314 voti contro i 311, dopo aver ottenuto la fiducia anche al Senato.

Il governo di Berlusconi riesce ad mantenere la fiducia alla Camera dei Deputati con 314 voti contro i 311, dopo aver ottenuto la fiducia anche al Senato. Dopo due intensi giorni di interventi di entrambe le parti, con continui scontri e toni non proprio consoni alle cariche ricoperte, Berlusconi ed il PDL possono continuare il loro programma. Dubbi da parte della sinistra in relazione alla capacita' pratica di approvare nuove normative con solo due voti di vantaggio. Lo sconfitto di questa due giorni sembrerebbe essere il presidente della Camera Gianfranco Fini che durante la conta ha anche sospeso la tensione per diversi episodi di tensione.


Riferimenti: berlusconi, fiducia, camera, senato, deputati

Ulteriori approfondimenti alla pagina: Fiducia al Governo Berlusconi

venerdì 10 dicembre 2010

L'innovazione energetica in edilizia

L'innovazione energetica in edilizia
Il terzo Rapporto ONRE promosso da CRESME e LEGAMBIENTE

I Regolamenti Edilizi Comunali in tema di efficienza energetica rappresentano un’importantissima chiave per raccontare il cambiamento in corso nel modo di progettare e costruire in Italia.

E’ sempre più in crescita il numero di Comuni che ha messo mano ai propri strumenti di governo degli interventi edilizi per introdurre nuovi criteri e obiettivi energetico-ambientali. Sono infatti più di 700 i comuni che negli ultimi anni hanno introdotto misure per il raggiungimento di obiettivi energetici e ambientali nei propri regolamenti, eccellenti indicatori in quanto punto d'incontro di diverse competenze - urbanistiche, edili, energetiche - e riferimento operativo per tutti gli "attori" del processo edilizio.

Il terzo Rapporto ONRE - Osservatorio Nazionale Regolamenti Edilizi per il risparmio energetico - promosso da CRESME e LEGAMBIENTE con il contributo di SAIEnergia e Delta Italia., che verrà presentato a Milano Venerdì prossimo 17 dicembre, traccia una fotografia di questa realtà articolata attraverso un’analisi approfondita delle esperienze e dei principali temi dell’innovazione ambientale ed energetica in questo settore.

L’obiettivo è quello di raccontare quanto succede nei diversi territori, le novità, gli incentivi, i risultati, al fine di capire la dimensione e i limiti di questo processo, poiché è proprio nei regolamenti edilizi che convergono aspetti tecnici e procedurali, attenzioni e interessi e si incrociano le competenze in materia di urbanistica, edilizia ed energia di Stato, Regioni e Comuni.

La presentazione del Rapporto, che sarà tenuta da Lorenzo Bellicini, Direttore del CRESME, e da Edoardo Zanchini, responsabile energia LEGAMBIENTE, si terrà venerdì alle ore 10.00, presso il Circolo della Stampa di Milano, in Corso Venezia, 16.


Riferimenti: Regolamenti Edilizi Comunali, Rapporto ONRE, Osservatorio Nazionale Regolamenti Edilizi, CRESME, LEGAMBIENTE, SAIEnergia, Delta Italia, Lorenzo Bellicini, Edoardo Zanchini,

Ulteriori approfondimenti alla pagina: L'innovazione energetica in edilizia

L'innovazione energetica in edilizia: il Rapporto ONRE 2010

L'innovazione energetica in edilizia: il Rapporto ONRE 2010
Il terzo Rapporto ONRE promosso da CRESME e LEGAMBIENTE

I Regolamenti Edilizi Comunali in tema di efficienza energetica rappresentano un’importantissima chiave per raccontare il cambiamento in corso nel modo di progettare e costruire in Italia.

E’ sempre più in crescita il numero di Comuni che ha messo mano ai propri strumenti di governo degli interventi edilizi per introdurre nuovi criteri e obiettivi energetico-ambientali. Sono infatti più di 700 i comuni che negli ultimi anni hanno introdotto misure per il raggiungimento di obiettivi energetici e ambientali nei propri regolamenti, eccellenti indicatori in quanto punto d'incontro di diverse competenze - urbanistiche, edili, energetiche - e riferimento operativo per tutti gli "attori" del processo edilizio.

Il terzo Rapporto ONRE - Osservatorio Nazionale Regolamenti Edilizi per il risparmio energetico - promosso da CRESME e LEGAMBIENTE con il contributo di SAIEnergia e Delta Italia., che verrà presentato a Milano Venerdì prossimo 17 dicembre, traccia una fotografia di questa realtà articolata attraverso un’analisi approfondita delle esperienze e dei principali temi dell’innovazione ambientale ed energetica in questo settore.

L’obiettivo è quello di raccontare quanto succede nei diversi territori, le novità, gli incentivi, i risultati, al fine di capire la dimensione e i limiti di questo processo, poiché è proprio nei regolamenti edilizi che convergono aspetti tecnici e procedurali, attenzioni e interessi e si incrociano le competenze in materia di urbanistica, edilizia ed energia di Stato, Regioni e Comuni.

La presentazione del Rapporto, che sarà tenuta da Lorenzo Bellicini, Direttore del CRESME, e da Edoardo Zanchini, responsabile energia LEGAMBIENTE, si terrà venerdì alle ore 10.00, presso il Circolo della Stampa di Milano, in Corso Venezia, 16.


Riferimenti: Regolamenti Edilizi Comunali, Rapporto ONRE, Osservatorio Nazionale Regolamenti Edilizi, CRESME, LEGAMBIENTE, SAIEnergia, Delta Italia, Lorenzo Bellicini, Edoardo Zanchini,

Ulteriori approfondimenti alla pagina: L'innovazione energetica in edilizia: il Rapporto ONRE 2010

martedì 30 novembre 2010

Aniem: NO a riproposizione iniziative già sperimentate

Aniem: NO a riproposizione iniziative già sperimentate
Stati Generali: ANIEM, SI ad azioni mirate a costo zero per superare la crisi

Un sentimento di dissenso arriva dall’Aniem, l’Ass. nazionale delle pmi edili manifatturiere della Confapi: un coro di 8.000 imprese e 120.000 addetti che pronuncia un doppio no. No agli Stati Generali dell’edilizia in programma domani, percorsi già sperimentati in passato che non hanno prodotto alcun risultato concreto. No a un sistema edilizio bloccato, fermo nei sempre più complessi processi decisionali che non permettono uno spiraglio di crescita.

Secondo il Presidente Dino Piacentini: “La crisi nazionale che colpisce il settore delle costruzioni richiede l’attivazione di iniziative concrete ed immediate”. E aggiunge: “A distanza di un anno e mezzo dalla mobilitazione unitaria delle rappresentanze produttive e dei lavoratori (gli Stati Generali dello scorso anno), la crisi si è ulteriormente aggravata: 260.000 posti di lavoro persi, circa 70 miliardi in meno di produzione solo nell’ultimo anno, diminuzione del 20% di investimenti pubblici, assenza assoluta di risposte del Governo che aveva promesso l’apertura di un Tavolo interministeriale con tutte le Organizzazioni della rappresentanza. Per questo non riteniamo utile la riproposizione di percorsi già sperimentati, peraltro in una fase di evidente crisi politica.”

“Chiediamo invece - prosegue Piacentini - l’apertura immediata di un tavolo rappresentativo di tutto il settore per definire azioni mirate, a costo zero, che possano essere attivate in brevissimo tempo e che siano in grado di rilanciare la competitività del nostro sistema imprenditoriale che, lo ricordiamo, è costituito quasi totalmente da piccole e medie imprese”

E’ questa la tipologia di impresa che caratterizza la nostra economia ed, in particolare, il settore delle costruzioni. E’ questa l’impresa che deve essere sostenuta in un mercato che è andato profondamente modificandosi, al di là della congiuntura economica e che, quindi, ha assoluto bisogno di nuove regole e nuovi strumenti.

Gli interventi prioritari secondo l’Aniem devono concentrarsi su tre fronti:

  • in primis vanno favorite delle forme di incentivo all’aggregazione tra imprese, ad iniziare da azioni che alleggeriscano gli oneri gravanti sui consorzi stabili e consentano l’applicazione della contrattualistica di rete nel settore dei lavori pubblici;
  • va riformato il sistema qualificazione finalizzata a premiare la specializzazione produttiva, l’esperienza, la dotazione di attrezzature, la ricerca e la capacità di innovazione.
  • Infine deve essere effettuata la riforma dei criteri di aggiudicazione, valorizzando il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa con l’introduzione di criteri reputazionali e l’utilizzo di albi di commissari qualificati da impiegare con sorteggio e criteri di rotazione.” 

Riferimenti: Dino Piacentini, Aniem, Confapi, stati generali delle costruzioni

Ulteriori approfondimenti alla pagina: Aniem: NO a riproposizione iniziative già sperimentate

lunedì 29 novembre 2010

Rinnovabili 2020: quali regole, quali incentivi

Rinnovabili 2020: quali regole, quali incentivi
9 dicembre 2010 - Seminario Staffetta Quotidiana

Il 5 dicembre scade il termine per il recepimento della direttiva europea 2009/28 sulle fonti rinnovabili. Il governo sta mettendo a punto uno schema di decreto legislativo sulla base della Legge Comunitaria 2009. Il testo sarà presentato nelle prossime settimane al Parlamento. Dalla presentazione del Piano nazionale di azione (Pan) per raggiungere gli obiettivi sulle fonti rinnovabili al 2020, il dibattito su regole, incentivi e tecnologie è entrato nel vivo.

Tariffe incentivanti o Certificati verdi? Più eolico o più fotovoltaico? Quale ruolo per le biomasse e per gli usi termici? Quali obiettivi nel settore dei trasporti? Quale futuro per le filiere nazionali? Come incentivare l’innovazione? Quale ruolo per i sistemi di accumulo e per l’efficienza? Come snellire gli iter autorizzativi garantendo la tutela dell’ambiente e del paesaggio? Quali, infine, i costi sostenibili? Tutte questioni che saranno al centro del seminario “Rinnovabili 2020: quali regole, quali incentivi”, organizzato da Staffetta Quotidiana, che si terrà il 9 dicembre prossimo a Roma presso il Best Western Hotel (Via Principe Amedeo, 5/B) dalle 9.30 alle 17.30. Si tratterà di una sorta di “stati generali delle rinnovabili” alla vigilia del varo delle norme che dovranno portare l’Italia al raggiungimento degli obiettivi 20-20-20 stabiliti in sede comunitaria.

Al convegno parteciperanno Sara Romano (direttore generale Nucleare, energie rinnovabili ed efficienza del Mse), Luigi De Paoli (docente di Economia dell’energia, università Bocconi), Giuseppe Tomassetti (Vice Direttore FIRE - Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia), Maria Rosaria Di Somma (direttore generale Assocostieri - Unione Produttori Biocarburanti), Massimo Beccarello (Docente Università Bicocca Milano), Adolfo Spaziani (direttore generale Federutility), Marco Pigni (Direttore Aper), Alfonso Messina (amministratore unico di Acea Reti e servizi energetici – Arse). Le conclusioni sono affidate a GB Zorzoli, presidente Ises Italia ed editorialista di Staffetta Quotidiana.
 


Riferimenti:

Ulteriori approfondimenti alla pagina: Rinnovabili 2020: quali regole, quali incentivi

Aniem: sfidare la crisi con un videoclip

Aniem: sfidare la crisi con un videoclip
"Imprenditori si nasce, insieme si cresce"

Nessun palazzo in costruzione, cemento e operai al lavoro. Al contrario una spiaggia di Senigallia, castelli di sabbia fatti da bambini che, divertiti, giocano sul bagnasciuga. Uno scenario inusuale per un videoclip che rappresenta un’associazione di imprese edili, ma che segue una strategia chiara, quella di riconsegnare al settore un’immagine positiva e diversa, con l’obiettivo di recuperare la bellezza e la creatività di una professione socialmente ed economicamente molto utile.

Il filmato è stato realizzato dalla regista Raffaella Covino per l’Aniem, l’Associazione nazionale delle pmi edili manifatturiere, a cui fanno capo ben 8.000 imprese italiane per un totale di circa 120.000 addetti. Il videoclip, visibile sul sito dell’Associazione www.aniem.it e su YouTube (http://www.youtube.com/watch?v=G5XlkVdlQHw ) disponibile sia nella versione da 2 minuti che in quella da 30 secondi, vuole lanciare un messaggio preciso: facendo rete le imprese sono in grado di uscire dalla crisi economica e individuare mercati spesso improponibili se rimanessero nella loro dimensione 

Nel filmato, i bambini che realizzano i castelli di sabbia sono gli imprenditori del domani, orgogliosi e fieri di quello che producono insieme: le riprese iniziano con un gruppo di ragazzini che, in maniera separata, costruiscono forme di sabbia. I lavori sono sì belli, ma non quanto la costruzione finale che appare negli ultimi frame del video, risultato dell’unione dei tre. Un lavoro grande e ben riuscito, di cui sono visibilmente soddisfatti perché, come riporta lo slogan “Imprenditori si nasce, insieme si cresce”.

Tutto il filmato è accompagnato dalla canzone, cantata da Alessandra Chieli, “Soli non restiamo mai” che, come spiega la regista Raffaella Covino, ”è stata composta appositamente per questo progetto. Le parole infatti rispecchiano l’idea di unione e di aggregazione”. E aggiunge: “Per questo breve film ho appositamente costruito una storia fuori dagli schemi del settore dell’edilizia. Ma la chiave dei bambini imprenditori del domani mi è parsa la migliore per dare un segnale positivo e di speranza verso il futuro”. Casting durissimo, confesso la regista, perché “cercavamo tre bambini con caratteristiche fisiche particolari, che rappresentassero tre attributi: la tenacia, la capacità di osservazione e l’aggregazione. Abbiamo fatto trenta provini e cercato tra figli di amici, scuole di teatro, squadre di calcio.”

Il videoclip, prodotto dalla casa di produzione Ogni Fotogramma, sotto la direzione artistica di Catalina Triana, verrà messo a disposizione delle associazioni territoriali di Aniem, a cui sarà chiesta la diffusione tra gli associati e la promozione sul territorio. 


Riferimenti:

Ulteriori approfondimenti alla pagina: Aniem: sfidare la crisi con un videoclip

Strategie per un restauro sostenibile

Strategie per un restauro sostenibile
Risparmio energetico, difesa del suolo e recupero del patrimonio storico

Questo nuovo focus del Circuito dell'energia sostenibile di Energethica riguarda una problematica fondamentale nel settore della conservazione architettonica: come affrontare l’adeguamento funzionale e impiantistico di edifici storici di pregio con interventi tecnologici in grado di migliorarne il confort abitativo e l’efficienza energetica e allo stesso tempo di rispettarne le caratteristiche storiche e artistiche.

Questo grande tema che coniuga risparmio energetico, difesa del suolo e recupero del patrimonio storico sarà anticipato a Energethica Torino dal 7 al 9 Aprile 2011 con un seminario mentre l'area dimostrativa relativa verrà esposta nella 7a edizione di Energethica in programma a Firenze dal 22 al 24 Settembre 2011.

Il potenziale di risparmio energetico del settore costruzioni è enorme, se si pensa che il patrimonio edilizio esistente rappresenta il 40% dei consumi di energia e il 36% delle emissioni di gas serra in Europa. Se in Italia l’80% degli edifici ha più di 30 anni, appare evidente che si debbano trovare soluzioni che mettano i centri storici e i monumenti in condizione di contribuire attivamente al cambiamento climatico.

Sebbene anche l’ultima direttiva europea sul rendimento energetico nell'edilizia (2010/31/UE) escluda dai provvedimenti restrittivi gli edifici tutelati o di valore storico artistico, la necessità di ridurre il consumo di energia in queste costruzioni rappresenta una sfida verso la sostenibilità e la riduzione di emissioni di CO2 anche perché il patrimonio storico è spesso sede di molte delle più rilevanti, ma altamente energivore, attività della società contemporanea: la maggior parte dei musei, università, chiese, teatri, municipi cittadini sono ospitati presso prestigiosi monumenti, ma spesso anche scuole, banche, uffici, negozi, alberghi e ristoranti, stazioni ferroviarie e ospedali hanno sede in strutture antiche.

Viene proposto un approccio olistico al problema che conduce a tenere conto di aspetti culturali, economici, sociali, ma anche tecnologici e scientifici con l’obiettivo di eliminare o quanto meno mitigare gli effetti negativi sull’ambiente e sulla società. E’ un approccio che conduce ad una visione della conservazione architettonica, la "conservazione verde" o green conservation, dove la sostenibilità è soprattutto rispetto per le caratteristiche tipologiche morfologiche e costruttive dell’edificio e per la cultura architettonica che lo ha espresso. Questo metodo prevede che le indagini diagnostiche e le soluzioni tecnologiche seguano un approccio multidisciplinare, che gli interventi e le soluzioni progettuali si basino su un’azione combinata di tecnologie tradizionali e tecnologie innovative e dove le scelte conservative utilizzano metodologie multicriteri per poter tenere in considerazione le opinioni di tutti gli attori coinvolti nel processo.

Integrazione e sostenibilità energetica per centri antichi e monumenti

Per affrontare il restauro e l’adeguamento energetico in contesti storici è necessario un approccio olistico, che consideri gli aspetti architettonici, culturali, di efficienza energetica e di sostenibilità economica. Questo approccio si differenzia dal tradizionale processo di progettazione, in quanto è necessario esaminare l'integrazione e l'interrelazione di tutti i componenti e sistemi edilizi e valutare la combinazione di tecnologie tradizionali con quelle innovative. Nella grande maggioranza gli edifici antichi sono stati progettati con elementi tipologici e criteri costruttivi energeticamente efficaci.

Di fatto nel passato l’edificio veniva progettato e costruito con scrupolosa attenzione al clima locale e all’ambiente circostante e con elementi architettonici che possono essere attualmente considerati come dispositivi bioclimatici. I grandi volumi e le grandi masse termiche offrono un buon controllo delle temperature interne, le piccole aperture con posizione arretrata favoriscono il controllo degli effetti dell’irraggiamento solare, le tettoie, i porticati e i loggiati, i terrazzi, i cortili e i chiostri, i lucernai, le torri del vento, le alberature e le fontane sono tutti sistemi naturali di raffreddamento e ventilazione che migliorano l’ambiente circostante e il microclima interno. Questi elementi, se riportati alla loro funzione originaria e valorizzati in modo efficiente, possono realisticamente contribuire alla rivitalizzazione e alla sostenibilità delle architetture storiche.

Tuttavia le complesse e articolate procedure di intervento in questi edifici spesso scoraggiano molti proprietari disposti ad adeguare il patrimonio architettonico ad esigenze contemporanee. Questo perché l’adeguamento impiantistico degli edifici storici risulta problematico in quanto dobbiamo adattare gli spazi antichi ai moderni criteri di igiene e benessere e allo stesso tempo non ne dobbiamo comprometterne le caratteristiche storiche ed estetiche. L’aggiunta della sostenibilità richiede uno sforzo maggiore, il che rende il compito veramente arduo. Ma vale la pena provare, perché in questo modo potremmo soddisfare due esigenze conservative: una del patrimonio architettonico, storico, archeologico, l’altra del patrimonio ambientale e delle sue limitate risorse energetiche


Riferimenti:

Ulteriori approfondimenti alla pagina: Strategie per un restauro sostenibile

sabato 27 novembre 2010

Creazione siti web

Creazione siti web
Creazione siti web, Web agency - Web Agency specializzata nella realizzazione e creazione di siti internet e portali. Indicizzazione e Posizionamento SEO per i siti Web. Gestione di grandi portali tematici e della raccolta pubblicitaria. Servizi di hosting per i siti internet realizzati e gestiti da Itala S.r.l.

Questo portale (sito web) è stato realizzato dalla Itala S.r.l. per conto della C.P.W. S.r.l. con le più moderne tecnologie grafiche e di programmazione. Infatti utilizza codice HTML con predominanza di tags DIV e con fogli di stile CSS.

Un sito web, o sito Internet, anche abbreviati in sito se chiaro il contesto informatico, è un insieme di pagine web correlate, ovvero una struttura ipertestuale di documenti che risiede, tramite hosting, su un web server e accessibile all'utente che ne fa richiesta tramite un web browser sul World Wide Web della rete Internet. Il progetto, la realizzazione e la gestione di un sito web fa ampio uso di tecniche e conoscenze proprie della programmazione Web.
(Fonte Wikipedia)

Per maggiori informazioni http://www.itala.net/siti/


Riferimenti: Web agency, Creazione Siti Web, realizzazione siti Web, Creazione Siti Internet, Creazione Portali, realizzazione portali, Indicizzazione Sito Web, Posizionamento Sito Web, Publicità su internet, SEO, Pubblicità su Portali, registrazione sui motori di ricerca, indicizzazione e posizionamento sui Motori di Ricerca, restyling siti, siti web per aziende.

Ulteriori approfondimenti alla pagina: Creazione siti web

venerdì 26 novembre 2010

Energethica 2011

Energethica 2011
Tecnologie, soluzioni e metodi utili per il risparmio energetico e la produzione di energia rinnovabile

Il Circuito di Energethica® rilancia la sfida della sostenibilità e propone un doppio appuntamento per il 2011: l'annuale mostra-convegno dell'energia sostenibile, giunto alla sua 6a edizione, amplia la sua offerta fieristica in altre due città italiane.

Energethica 2011 si svolgerà, infatti, a Torino dal 7 al 9 aprile presso Lingotto Fiere e a Firenze dal 22 al 24 settembre presso Fortezza da Basso: doppio appuntamento, quindi, per la mostra-convegno specializzata che nella sua ultima edizione di marzo 2010 ha fatto registrare oltre 350 espositori e circa 14.000 visitatori. Energethica 2011 differenzia la sua proposta fieristica per poter offrire una piattaforma di scambio sempre più accurata e mirata a visitatori, amministratori pubblici e aziende espositrici: ogni territorio ospiterà dunque un evento focalizzato sulle proprie esigenze e specificità, per fornire risposte locali a domande e necessità globali, portando alla ribalta le proprie best practices.

L’obiettivo di Energethica Torino è quello di mettere in rete tra loro industria, istituzioni, ricerca e utenza finale del territorio, che dialogheranno con la rete nazionale dei partner collegati a Energethica per creare un confronto sulle nuove tecnologie e sviluppare nuove opportunità di crescita economica durevole.
L’evento, infatti, darà voce all’eccellenza piemontese potendo contare sull’appoggio di autorevoli partner locali: sarà patrocinato da Comune e Provincia di Torino, e vedrà la partecipazione, tra gli altri, dell’Unione Industriale, dell’API Torino e del Consorzio JPE 2010, del CNA Torino, di Unioncamere Piemonte e della Camera di Commercio di Torino , di Environment Park, del Politecnico di Torino e dell’ANACI.
Il Circuito dell’Energia Sostenibile è assistito da un autorevole Comitato Tecnico composto da parter tecnici e istituzionali a livello nazionale: presieduto dal dott. Alessandro Schena, del CNR di Firenze, il Comitato di esperti provenienti da istituti di ricerca legati ai vari settori trattati da Energethica garantisce contenuti aggiornati e attuali, rapporti istituzionali di altissimo livello e coerenza con le reali esigenze del territorio sede dell’evento.

Il 6° Energethica Torino, grazie a questa rete di esperti, ospiterà tre focus espositivi e convegnistici curati da altrettanti prestigiosi Tutor attivi nel Comitato Tecnico, a testimonianza delle eccellenze locali e dell’offerta specifica riservata al territorio piemontese: l'area Telegestione, l'area Bioenergie e l'area Casa Attiva di Energethica®.

Vista la massiccia presenza di impianti di teleriscaldamento in Piemonte, alimentati a combustibili sia fossili che rinnovabili, Energethica ospiterà l'Area Telegestione, che avrà come tutor tecnico Wincomers, associazione nazionale di riferimento della filiera metering: un'area espositiva e una sezione convegnisitica verranno dedicate alle aziende e agli enti attivi nel settore del teleriscaldamento, della contabilizzazione e regolazione del calore, della domotica e delle smart grids, tecnologie indispensabili per l’uso razionale dell’energia.

Per presentare le nuove tecnologie di conversione energetica di biomasse forestali o agricole e reflui di allevamento presenti in larga misura sul territorio regionale, sarà realizzata l'Area Bioenergie che avrà come tutor tecnico il TPG (Thermochemical Power Group dell'Università di Genova); questo focus accoglierà le aziende e gli enti attivi nel settore della trasformazione di biomasse legnose e biogas in calore ed energia.

La novità del 6° Energethica Torino sarà rappresentata dall'Area Casa Attiva, che proporrà best practices aziendali nel settore dei materiali di costruzione e degli impianti e tecnologie per il risparmio e la produzione di energia; il tutor tecnico E.R.I.C.A. sooc. coop. coinvolgerà inoltre i cittadini sensibilizzandoli su scelte consapevoli per la riduzione dei rifiuti ed il risparmio energetico.

 


Riferimenti:

Ulteriori approfondimenti alla pagina: Energethica 2011

2011/2013: dinamiche e opportunità nel fotovoltaico

2011/2013: dinamiche e opportunità nel fotovoltaico
Impresa, ricerca e innovative tecnologie legate all'energia solare promosse dall' Accademia Fotovoltaica Italiana

Il fotovoltaico in Italia nel triennio 2011-2013”: impresa, ricerca e innovative tecnologie legate all’energia solare all’evento romano di giovedì 9 dicembre 2010, promosso da Accademia Fotovoltaica Italiana.

Accademia Fotovoltaica Italiana
, nata con l’obiettivo di promuovere e condividere le tecnologie “Made in Italy” tra le realtà accademiche e imprenditoriali della filiera fotovoltaica, patrocina e invita i protagonisti del settore a un nuovo incontro di informazione, attualità e confronto.

Giovedì 9 dicembre presso il centro congressi Frentani, via dei Frentani, 4 a Roma, si terrà infatti il convegno “Il fotovoltaico in Italia nel triennio 2011-2013”, organizzato da Intellienergia S.r.l. in collaborazione con l'Ufficio Parco Scientifico Università degli Studi di Roma Tor Vergata e promosso sia dal GIFI che dall'Ordine degli Ingegneri di Roma.

Un appuntamento importante: 7 le tematiche trattate, 18 relatori, 14 interventi e question-time. Questi i numeri di un workshop che approfondirà le dinamiche, le opportunità e gli aspetti fiscali nell’esercizio di impianti fotovoltaici insieme a grandi protagonisti del mondo imprenditoriale, scientifico e accademico.

“Il convegno si pone l’obiettivo di fornire gli aggiornamenti normativi che dal 1° gennaio 2011 ristruttureranno il settore fotovoltaico in seguito all’entrata in vigore del terzo Conto Energia, al nuovo TICA e allo scenario autorizzativo che si sta delineando per il triennio a seguire. Verranno, inoltre, illustrati tre casi di successo nel contesto dell’esercizio impiantistico tecnico ed economico, presentando le tecnologie che nel prossimo triennio introdurranno importanti novità nel campo dell’integrazione architettonica fotovoltaica”, ha spiegato il dott. Ing. Alessandro Caffarelli, Vice President di Intellienergia.

Questo workshop si inserisce a pieno titolo nella filosofia dell’Accademia: esserci significa non solo aggiornarsi e toccare con mano il futuro del fotovoltaico, ma soprattutto capire il Mondo verso il quale stanno dirigendosi imprese e cittadini, un vero e proprio impegno nella sostenibilità ambientale”, ha dichiarato Franco Valentini, Direttore Marketing Elettronica Santerno, capofila del progetto Accademia Fotovoltaica Italiana


Riferimenti:

Ulteriori approfondimenti alla pagina: 2011/2013: dinamiche e opportunità nel fotovoltaico

giovedì 25 novembre 2010

Tavola Rotonda del Costruire Sostenibile

Tavola Rotonda del Costruire Sostenibile
Il futuro dell'edilizia e dell'energia sostenibile tra integrazione e progettazione

L’energia giusta per ogni luogo: questo il tema centrale del dibattito curato da Ca’ Filiera del costruire sostenibile. L’evento, tenutosi il 11 novembre a Vicenza, è statoanimato dai molti professionisti intervenuti.

Il presidente dell’associazione, Francesco Migotto, ha aperto i lavori della tavola rotonda, un appuntamento dove si sono incontrati e confrontati professionisti quali architetti, geometri e il professore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia Matteo Civiero, con alcune aziende del settore, come Rei Group, Kloben, Clivet e Smiderle impianti, Surface, Egeo.

Il recente tema dell’alluvione nella zona è stato tra i primi ad essere trattato: l’impatto dei cambiamenti climatici, infatti, risulta strettamente correlato al reperimento e all’utilizzo intensivo di energie tradizionali.

L’alternativa si chiama Energy Revolution, una nuova concezione dove l’efficienza energetica -considerata la fonte più sostenibile- assume un ruolo di primaria importanza. Il futuro dell’edilizia, ad esempio, scommette sul fatto che gli investimenti dovranno arrivare grazie alla consapevolezza di un’effettiva convenienza e non più solo grazie agli incentivi -che oggi stanno creando molta speculazione nel settore, con effetti non sempre positivi-. La casa deve quindi diventare un attore attivo del sistema energetico e non più solo un assorbitore passivo.

Durante la tavola rotonda è emersa, inoltre, l’assoluta importanza della fase di progettazione, degli studi di fattibilità e della necessità di formare gli imprenditori ad una nuova cultura del costruire. Una nuova educazione sul tema della sostenibilità va stimolata anche in ottica estetica, dove è necessario dialogare con le pubbliche amministrazioni per ricerca una soluzione architettonica condivisa anche nei centri storici.

Per fare la scelta migliore tra fotovoltaico, geotermico, sistema di collettori sottovuoto, pavimenti continui con impianto radiante e pompe di calore è necessario studiare soluzioni personalizzate, non ripetendo meccanicamente prassi già applicate. In Italia, infatti, è sbagliato l’approccio: si è parlato di fonti rinnovabili prima che di efficienza energetica. Si deve partire dal problema e non dalla soluzione, analizzando il ventaglio delle possibilità energetiche e dando sostenibilità a ciò che viene pianificato e poi realizzato.

Fare sistema e integrare diverse soluzioni con lo scopo di ottenere il risultato migliore: è questo il fine dell’associazione Ca’ Filiera, uno scopo emerso con consapevolezza durante l’evento.


Riferimenti: Ca' Filiera, Francesco Migotto, Energy Revolution,

Ulteriori approfondimenti alla pagina: Tavola Rotonda del Costruire Sostenibile

Recupero Sottotetti

Recupero Sottotetti
Project Costruzioni: recupero sottotetti e risparmio energetico.

Dal 1978 Project Costruzioni opera, con professionalità e competenza, nell'ampio settore delle ristrutturazioni e del restauro conservativo. A fronte delle nuove norme relative agli interventi di riqualificazione energetica e recupero edilizio, l'azienda campana si è specializzata nell'utilizzo di tecniche e metodi di lavorazione altamente innovativi, con utilizzo di materiali ecocompatibili, volti al pieno rispetto dell'ambiente e dell'area interessata ai lavori.

Uno degli interventi più delicati, in cui l'azienda si è specializzata, è il recupero di sottotetti, una parte della casa spesso abbandonata a se stessa, interamente inutilizzata, che invece potrebbe offrire metri quadri preziosi ed essere adibito ad abitazione. Il sottotetto può costituire, infatti, uno spazio a sè stante od essere sfruttato come solaio.

La norma vigente, relativa al recupero dei sottotetti, offre sia l’opportunità di recuperare volumi esistenti e preservare l’utilizzo indiscriminato del territorio, che intervenire in modo energeticamente efficiente rispettando l’ambiente. In riferimento a tale normativa, per rendere abitabile un sottotetto è necessario poter regolamentare gli spazi abitativi che possono dar luogo da una parte ad abusi edilizi, senza aggiungere ulteriori volumetrie al territorio.

Project Costruzioni assicura, nei suoi interventi di recupero, il rispetto di:

  • caratteristiche tipologiche dell’immobile
  • caratteristiche morfologiche dell’immobile 
  • prescrizioni igienico-sanitarie previste

A seconda della metratura e dello spazio del sottotetto da recuperare, Project Costruzioni si occuperà di studiare un progetto su misura sfruttamento al meglio gli spazi e realizzando, a seconda dei casi, o una piccola mansarda o un vero e proprio appartamento indipendente o un'appendice dell'immobile principale.

Negli interventi di recupero dei sottotetti, Project Costruzioni assicura la detrazione fiscale del 55% per tutte quelle lavorazioni che prevedono un abbattimento della dispersione energetica:

  • Sostituzione caldaia
  • Coibentazione pareti
  • Installazione dei pannelli solari
  • Installazione di pompe di calore
  • Riqualificazione energetica dell’edificio
  • Sostituzione di serramenti con vetri a basse emissioni.

Dalla progettazione alla realizzazione, Project Costruzioni, si avvale di un coordinatore per la sicurezza del cantiere, incaricato di redigere il piano della sicurezza in fase di esecuzione dell’opera, essenziale al fine di garantire il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro.

Prima di avviare ogni tipo di lavorazione, l'azienda si occupa di verificare la fattibilità del progetto, fare una stima dei costi ed esporre ogni tipo di problematica tecnica, architettonica e strutturale.


Riferimenti: recupero sottotetti, sottotetti, ristrutturazioni, recupero edilizio.

Ulteriori approfondimenti alla pagina: Recupero Sottotetti

mercoledì 24 novembre 2010

A Catania il Festival delle Energie Alter-native

A Catania il Festival delle Energie Alter-native
Dal 2 al 5 dicembre Zo Centro Culture Contemporanee piazzale Asia 6, Catania

L'idea del "Festival energie alter-native" nasce dalla consapevolezza che la Sicilia è da anni teatro delle nuove energie alterative e attira l'attenzione delle aziende di tutta Europa che investono in Sicilia nel campo delle energie pulite in tutte le loro forme: eolico, fotovoltaico, biomasse. 

Gli obiettivi del Festival energie alter-native sono:

  • sensibilizzare il pubblico locale e nazionale sulle tematiche delle energie rinnovabili e alternative
     
  • dare spazio alle energie creative degli artisti siciliani e non, con particolare attenzione a quelli che propongono temi relativi alle energie rinnovabili
     
  • produrre spettacoli teatrali per bambini con tematiche ambientaliste ed ecologiste, anche per valorizzare i luoghi simbolo dell'arte e della cultura contemporanea in Sicilia
     
  • organizzare gli eventi con il contributo principale di sponsor privati e aziende che operano nel campo delle energie alternative e rinnovabili. Il coinvolgimento degli operatori del settore (produttori di energia alternativa, progettisti, impiantisti, ecc.) avverrà anche attraverso l'organizzazione di incontri, seminari, proiezioni di video e documentari presso i luoghi del Festival
     
  • presentare nuove produzioni artistiche che diano spazio alle tematiche ambientaliste ed ecologiste
     
  • creare un evento che diventi nel giro di pochi anni un forte attrattore turistico e volano di sviluppo economico per tutta la Sicilia.

Giunto alla sua quarta edizione, il Festival Energie Alter-Native si trasforma in una grande carovana delle energie rinnovabili e tocca le principali città d'Italia.
La quarta e ultima tappa della manifestazione (primo e unico festival in Italia dedicato ai temi delle energie rinnovabili) si svolge dal 2 al 5 dicembre presso il Centro Zo di Catania. Convegni, workshop, enogastronomia, programmazione di spettacoli artistici (musica, teatro/danza, audiovisivi) che presentano attinenza con il tema guida della manifestazione.

A Catania il Festival è co-organizzato dall'Associazione Culturale Energie Alter-Native e da Zo - Centro Culture Contemporanee ed è sostenuto da sponsor privati che operano nel settore delle energie rinnovabili. Il programma di questa edizione prevede quattro giornate d’incontri tematici, eventi gastronomici bio, audiovisivi, musica e sfilate di moda a km0.

Programma

Giovedì 2 Dicembre

  • ore 16:30 Convegno “Piano energetico e progetti per il Sud”
  • ore 20:00 Cena bio con i prodotti alter-nativi di Sicilia, i prodotti di Libera Terra e il vino Centopassi (coltivato nelle terre confiscate alla Mafia) Az. Agricola Guccione, Valdibella, Kibò.

Venerdì 3 Dicembre

  • ore 21:00 Moviestars #312 dioxin a cura di dr. Luna (vj/dj) + Cut up di film d’autore rimusicati dal vivo su tematiche ambientali.

Sabato 4 Dicembre

  • ore 20:00 Wine Sound System: Blowin' in the wine - donpasta. Performance eno-musicale. Un vino, una canzone. Donpasta con la complicità del pubblico troverà l’abbinamento perfetto tra un vino e la sua canzone
  • ore 22:30 Eco Party - dj set e gastronomia bio a cura di donpasta. Il Party con il dj/gastrofilosofo salentino è un viaggio nelle sonorità meticcie della musica afro, funk, soul e jazz condita dal gusto speziato dei piatti bio a Km0 cucinati dal vivo.  Sul palco usa vinili e pentole contemporaneamente, mixer e minipimer per frullare musica e veloutés.

Domenica 5 Dicembre

  • ore 19:00 "Green à Porter", sfilata di moda a km0. Protagonisti gli stilisti e gli artigiani siciliani con accessori e abiti ricavati da oggetti e materiali riciclati. Anche le modelle sono rigorosamente a km0. Partecipano gli stilisti: Alessandra Di Tommaso, PIVVICCI (PA), “La Melagrana”, ZIVI DONNA, "Antinoia Pensieri Creativi". 

Riferimenti: Festival energie alter-native, Associazione Culturale Energie Alter-Native, Zo - Centro Culture Contemporanee, "Piano energetico e progetti per il Sud", Wine Sound System, Eco Party, "Green à Porter",

Ulteriori approfondimenti alla pagina: A Catania il Festival delle Energie Alter-native

martedì 23 novembre 2010

Calcestruzzo preconfezionato: calo produttivo del 7%

Calcestruzzo preconfezionato: calo produttivo del 7%
Nel 2010 calo produttivo del 7%

La ricostruzione della serie storica relativa alla produzione/consumo di calcestruzzo industriale per l’ultimo quinquennio evidenzia una situazione recessiva che ha toccato il suo apice nel 2009, ma che rimane rilevante anche nel 2010.
La produzione stimata a consuntivo del 2007 era stata di oltre 75 milioni di mc, con una contrazione rispetto all’anno precedente dell’1,8%. Si trattava dei primi segnali di difficoltà destinati ad anticipare il triennio “terribile” successivo, caratterizzato da cali rispettivamente dell’8% nel 2008, del 15,6% nel 2009 e del 6,9% nel 2010.
Il risultato è una perdita produttiva rispetto al 2006 di circa un terzo (32,6%) con la conseguenza che alla fine di quest’anno la produzione si assesterà al di sotto dei 54 milioni e mezzo di mc.

Tabella 1. Produzione cls preconfezionato 2006 – 2010 (‘000 mc)

  2006 2007 2008 2009 2010
Produzione  76.602 75.224 69.184 58.392 54.379
Variazione   -1,8 -8,0 -15,6 -6,9
           

La situazione nel mercato del calcestruzzo preconfezionato si inserisce nella più generale crisi del settore e si riflette nelle difficoltà dell’intera filiera del calcestruzzo armato. Complessivamente le variazioni degli investimenti in valori reali registrate dal CRESME per il triennio, sono state rispettivamente del 4,7% nel 2008 sul 2007, del 9,8% nel 2009 e del 5,9% nel 2010, pari a circa il 20% nel triennio, contro poco meno del 30% dell’industria del calcestruzzo e poco meno del 33% dell’intera filiera del calcestruzzo armato, come emerge dai dati registrati da Federcostruzioni e riportati anche dal Rapporto 2010 di Federcostruzioni su “Il sistema delle costruzioni in Italia”. In sintesi il comparto del calcestruzzo preconfezionato cede un terzo in più di produzione e di fatturato rispetto al settore nel suo complesso e cala di qualche punto in meno rispetto alla media della filiera di riferimento.

Grafico 1. – Produzione cls preconfezionato – Variazione % su anno precedente

Le dinamiche del mercato delle costruzioni nell’ultimo triennio hanno altresì comportato alcuni significativi cambiamenti nella composizione degli investimenti. Questi anni sono stati, infatti, caratterizzati dalla fine del boom delle nuove costruzioni residenziali, che ha sostenuto la domanda nella prima metà del primo decennio del nuovo secolo e che registra i maggiori cali di domanda: 44% in meno nel triennio. Forte risulta il calo anche della nuova edilizia non residenziale privata (33%). Ma è l’intero comparto delle nuove costruzioni ad essere protagonista, in negativo, dell’attuale congiuntura con una sequenza critica di un meno 6,2% nel 2008 rispetto al 2007, di poco meno del 16% nel 2009 e di un ulteriore 11,3% in meno nel 2010.

Di fronte a questo scenario di redistribuzione delle risorse disponibili e dei comportamenti della domanda rispetto ai diversi segmenti del mercato, l’industria del calcestruzzo preconfezionato ha visto a sua volta una ridefinizione dei diversi “pesi” tra i singoli ambiti della domanda in termini di produzione.
Va ricordato a questo proposito come il comparto si riconosca nella naturale vocazione a concentrarsi prevalentemente nei cantieri di nuova costruzione rispetto a quelli di manutenzione e ristrutturazione, con la conseguenza di subire maggiormente gli effetti negativi dell’attuale congiuntura, con una crisi che ha colpito soprattutto se non esclusivamente il nuovo.
Il confronto tra il 2007 e il 2010 evidenzia bene come la crisi si sia concentrata soprattutto nella nuova edilizia residenziale che ha visto passare la sua “quota” percentuale sul totale della produzione dal 39% al 32%.

Questo forte ridimensionamento ha fatto si che, seppure vedendo ridursi in valori assoluti la relativa produzione anche in misura rilevante, tutti gli altri comparti registrano percentuali più elevate rispetto al 2007, con il nuovo non residenziale che si attesta intorno al 30% e il genio civile che sale oltre il 35%. La quota di rinnovo in ambito privato resta complessivamente al di sotto del 2%.

La crisi ha determinato, altresì, nel 2010 una forte contrazione della produzione media che si attesta sui 20.150 mc per impianto all’anno, riportando il settore alle dimensioni degli anni Novanta. Contemporaneamente si è assistito, tuttavia, a partire dal 2005, ad una crescita dei consumi e quindi della produzione di calcestruzzi qualitativamente superiori sia come classe di resistenza che come classe di consistenza.

Le tendenze in atto evidenziate dalle maggiori imprese, ma anche emerse dai dati raccolti fino ad oggi nell’ambito dell’indagine diretta da parte del Cresme, così come dal monitoraggio semestrale promosso da Progetto Concrete - il progetto avviato da ATECAP in collaborazione con alcune delle altre associazioni della filiera del cemento armato - indicano tutte una decisa crescita dei consumi di calcestruzzi di classe di resistenza RCK 30 e superiori. Gli ultimi dati relativi al monitoraggio di Progetto Concrete su un campione corrispondente a circa il 20% degli impianti, soprattutto localizzati nel centro–nord riferiti al 2009, evidenziano una quota di calcestruzzi di classe di resistenza RCK 30 e superiori pari al 62% del totale. Nel 2005 la loro quota era decisamente inferiore, risultando maggioritario il consumo di calcestruzzo di minore qualità (RCK 25 e inferiori): 53% contro 47%.

Egualmente, è andata crescendo in modo rilevante la domanda di calcestruzzi in classe di esposizione ambientale diversa dalla X0, classe che nel 2005 rappresentava oltre il 56% del consumo. Nel 2009 questa percentuale è scesa al 34,5%. Viceversa le classi XC1 e XC2 sono passate da un 40,8% al 55%. Così come nello stesso periodo il consumo delle classi XC3 – XC4, seppure per quantità ancora poco significative, è quasi raddoppiato, passando dall’1,6% del 2005 a quasi il 3% del 2009.
Da un lato quindi uno scenario fortemente critico in termini di contrazione della domanda e relativo calo produttivo, dall’altro un cambiamento consistente della domanda stessa a vantaggio di una produzione sempre più nel segno di prodotti più qualitativi e di “pregio”, in grado di contenere così la perdita economica delle aziende.

Con calcestruzzi durevoli meno costi di manutenzione per 126 miliardi

E’ un tema, quello della qualità, sul quale negli ultimi anni ATECAP ha sviluppato diverse azioni. Azioni importanti che producono risultati, sui quali è necessario continuamente insistere. Le differenze in termini di costi di manutenzione e di risorse disponibili tra un manufatto in calcestruzzo armato costruito bene e uno costruito male sono sorprendenti. E come sempre i conti mostrano con grande efficacia la realtà.
Analizzando la nuova produzione edilizia e del genio civile dal 1982 al 2010, attraverso l’indicatore degli investimenti in nuove costruzioni e in manutenzione straordinaria, è stato infatti possibile stimare il costo della manutenzione del calcestruzzo, attraverso un calcolo differenziato per comparto di mercato (edilizia e genio civile), tipo di calcestruzzo (prodotto in cantiere e preconfezionato), costo medio interventi di rinnovo e durabilità per tipo di calcestruzzo (25 anni il calcestruzzo prodotto in cantiere, 40-50 anni, nelle due ipotesi sviluppate, il calcestruzzo preconfezionato).

Sulla base di alcuni parametri relativi alla percentuale di calcestruzzo, si è stimato che quanto investito nelle costruzioni nel periodo 1982–2010 rende necessaria un’attività di manutenzione straordinaria nei 25 anni successivi, ovvero a partire dal 2007 fino al 2035, pari ad un valore ipotetico prossimo ai 500 miliardi di euro, di fronte ad una percentuale del 25% di calcestruzzi prodotti in cantiere o di scarsa qualità.
Ipotizzando che la quota di calcestruzzo preconfezionato garantisca invece la durabilità minima prevista dalle nuove norme tecniche, ovvero 50 anni, si otterrebbe un ulteriore slittamento nel tempo dei costi di manutenzione e una contrazione della spesa necessaria per i prossimi 25 anni a poco più di 370 miliardi di euro, con un risparmio di circa 126 miliardi rispetto alla situazione attuale.
 


Riferimenti:

Ulteriori approfondimenti alla pagina: Calcestruzzo preconfezionato: calo produttivo del 7%

Expomeeting Lazio

Expomeeting Lazio
L'attesissimo appuntamento con efficienza energetica e sostenibilità sbarca a Roma

UN EVENTO CON IL PATROCINIO DEL MINISTERO DELL'AMBIENTE

Expomeeting Lazio, evento annuale sui temi dell'efficienza energetica e della sostenibilità godrà del patrocinio del Ministero dell'Ambiente. L'obiettivo della manifestazione è quello di diffondere una cultura progettuale sostenibile attenta alla qualità del costruire, da questo punto di vista
EdicomEdizioni si pone come punto di riferimento nel settore dell'architettura sostenibile e della bioedilizia proponendo pubblicazioni ed eventi convegnistici ed espositivi in tutta Italia.
Il programma proposto per Expomeeting Lazio è ricco di iniziative e completamente aderente alle specificità e al tessuto normativo del territorio, proprio per questo motivo la Regione Lazio ha deciso di concedere il patrocinio all'iniziativa così come l'amministrazione provinciale e quella comunale di Roma.
Da segnalare anche il patrocinio di KyotoClub, organizzazione no profit che raggruppa imprese, enti, associazioni e amministrazioni locali impegnati nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei gas serra assunti con il protocollo di Kyoto.

UN PROGRAMMA RICCO DI EVENTI

I lavori dell'Expomeeting inizieranno alle ore 09.00 e proseguiranno per tutta la giornata, fino alle ore 18.00 con un programma denso di eventi. L'appuntamento principale della mattinata vedrà un Convegno dal titolo “Progettare in Lazio”, avviato per l'occasione dall'Assessore all'Urbanistica del Comune di Roma, l'avv. Marco Corsini.
Tra le diverse tematiche trattate uno dei nodi centrali sarà quello del Piano Casa Lazio, discusso e commentato dall'arch. Valter Macchi dell'Assessorato all'Urbanistica di Regione Lazio e referente tecnico di Luciano Ciocchetti, Assessore nonché vice-presidente del governo Polverini. DIA e SCIA, Codice degli Appalti, linee guida nazionali per il contenimento del fabbisogno energetico e la climatizzazione estiva, norme UNI per la classificazione acustica degli edifici e nuova normativa nazionale sui requisiti acustici passivi degli edifici saranno alcuni dei temi presi in analisi.

Il convegno proseguirà poi approfondendo altri aspetti del progettare in Lazio tra cui i progetti di recupero e risanamento del patrimonio immobiliare dei centri storici minori, riqualificazione e densificazione del tessuto urbano. Verrà poi illustrato il testo unico per le politiche abitative, social housing ed alloggi sociali. Interverranno esponenti del mondo accademico tra i quali la prof.ssa Eliana Cangelli, il prof. Carlo Cecere e il prof. Fabrizio Tucci dell'Università La Sapienza e Gabriele Bellingeri dell'Università di Roma Tre. A rappresentanza delle istituzioni centrali e locali coinvolte in progetti, politiche e linee guida sul tema dell'efficienza energetica e della sostenibilità ci saranno Antonio Sperandio della Regione Lazio, Patrizia Colletta dell'Ordine degli Architetti di Roma e Roberto Moneta del Ministero dello Sviluppo Economico.

SEMINARI DI APPROFONDIMENTO TECNICO

Nel pomeriggio sarà invece la volta dei Seminari tecnici in cui verranno analizzate le più recenti novità tecnologiche che vanno dall'isolamento delle strutture orizzontali con ghiaia di vetro cellulare, all'isolamento con pannelli sottovuoto fino al raffrescamento a pavimento per poi prendere in considerazione il ruolo del vetro nell'architettura sostenibile. Verranno poi illustrati, tra gli altri, i pavimenti in legno biocompatibili, le soluzioni tecnologiche per l'isolamento termoacustico di solai e pareti, le pitture e i rivestimenti naturali per l'involucro edilizio a risparmio energetico e il ruolo del rame nell'uso di impianti ad energia rinnovabile.

FORUM RICERCA E INNOVAZIONE

Parallelamente ai seminari tecnici si svolgerà il Forum ricerca e innovazione, a cura della prof.ssa Eliana Cangelli dell'Università La Sapienza di Roma in cui si parlerà fra le altre cose di criteri progettuali per edifici passivi, integrazione architettonica delle energie rinnovabili, fotovoltaico di nuova generazione.
L'obiettivo è quello di favorire il dialogo fra ricerca, mondo della produzione e progettazione architettonica, creando un punto di contatto comune a questi tre mondi. Tra le ricerche presentate ci sarà anche quella di Manqing Long, una tesi di dottorato dedicata allo sviluppo architettonico e urbano delle città in Cina, un paese dove la progettazione architettonica sostenibile è legata alla codificazione costruttiva tradizionale (Feng Shui). Per tutta la giornata sarà inoltre possibile visitare la rassegna tecnologica con oltre 100 prodotti in mostra tra sistemi costruttivi per l'involucro ad alta efficienza, prodotti per l'isolamento termoacustico, impianti a basso consumo ed energie rinnovabili. Interessante l'opportunità per i progettisti di prenotare attraverso il servizio di AgendaMeeting le consulenze tecniche gratuite offerte dai partner dell'evento, tutte primarie aziende del settore.
Concluderà la giornata il convegno LegnoArchitettura che presentando la nuova rivista di EdicomEdizioni (sfogliabile gratuitamente cliccando qui) illustrerà diversi progetti ecosostenibili di costruzioni in legno tra cui le Residenze Lochbaur a Merano (Michael Tribus Architecture), il progetto C.A.S.E. (RuattiStudio Architetti), il Centro Ittiogenico a Farra d'Alpago (Parcianello&Partners), il progetto case a schiera a Monopoli (Francesco Longano), la sede holz&ko (comfort_architecten), Ghaus a
Spresiano (Arbau), le case abbinate a Monguelfo (aichner_seidl ARCHITEKTEN), il Centro per l'infanzia a San Biagio di Callata (MAMA Studio Associato), Theiner's Garten Bio Vitalhotel a Gargazzone (baukraft), l'edificio per uffici di Lagundo (Markus Tauber Architectura).
 


Riferimenti:

Ulteriori approfondimenti alla pagina: Expomeeting Lazio

lunedì 22 novembre 2010

5° Congresso Nazionale ATECAP

5° Congresso Nazionale ATECAP
V Congresso Nazionale dell'Industria del Calcestruzzo Preconfezionato

Un impegno forte e senza cedimento alcuno per la promozione della legalità e della leale concorrenza. Questo il messaggio lanciato da Silvio Sarno, Presidente di ATECAP, l’Associazione che riunisce le imprese produttrici di calcestruzzo, in occasione del V Congresso Nazionale dell’Industria del Calcestruzzo Preconfezionato, dedicato al tema della legalità e al sostegno di un’attività imprenditoriale trasparente e nel pieno rispetto delle leggi.

La concorrenza sleale, il mancato rispetto delle norme, i comportamenti illegali minano le fondamenta di qualsiasi sistema industriale delle costruzioni, mettendo a rischio la sopravvivenza delle imprese più strutturate, corrette e che operano e investono nel pieno rispetto delle regole. E ciò è tanto più vero e rilevante nell’attuale fase di crisi economica e finanziaria che ha visto la filiera del calcestruzzo armato perdere dal 2008 ad oggi oltre un terzo dei propri fatturati. Anche l’industria del calcestruzzo preconfezionato alla fine del 2010 registrerà il quinto anno di cali nella produzione, assestandosi al di sotto dei 54 milioni e mezzo di mc e ritornando ai livelli dell’inizio del decennio”.

Denunciando altresì una strategia di governo complessivamente restrittiva e non espansiva per il settore delle costruzioni, Sarno ha rivendicato al settore del calcestruzzo e del calcestruzzo armato un ruolo centrale nel mondo delle costruzioni, “rappresentando il materiale con il quale è realizzata la quasi totalità delle opere”.
E ricordando come anche l’ATECAP attraverso Federbeton e Federcostruzioni aderisca alla manifestazione di protesta promossa dagli Stati Generali delle Costruzioni a Roma il 1° dicembre prossimo, il Presidente Sarno ha denunciato lo stato di crisi in cui versano decine di aziende, molte delle quali sono a rischio chiusura. “Ad essere esposte sono anche imprese che vedono ridurre il mercato proprio dalla concorrenza di aziende che non rispettando sicurezza e qualità previste dalle norme riescono a porsi sul mercato con offerte non compatibili con una gestione industriale ed eticamente responsabile”.

Il Presidente dell’ATECAP ha ricordato le iniziative avviate dall’Associazione e ha lanciato un appello alle istituzioni affinché si costruisca un sistema integrato tra pubblico e privato che attivi una rete di controlli in grado di eliminare i soggetti che operano al di fuori delle regole. Controlli che spesso non vengono effettuati e che comunque sono correlati a un sistema sanzionatorio inadeguato.

Deve finire la cattiva pratica da parte di alcuni clienti di richiedere al produttore di calcestruzzo di fornire cubetti o di procedere alla loro conservazione fino alla relativa rottura da parte dei laboratori autorizzati. Così come i direttori dei lavori debbono obbligatoriamente vigilare per evitare le aggiunte d’acqua in fase di fornitura e di posa in opera, che finiscono per alterare le caratteristiche del calcestruzzo preconfezionato modificando le caratteristiche strutturali delle opere in corso di costruzione. In questo modo si mette a rischio l’incolumità delle persone. Comportamenti simili non soltanto, infatti, creano un danno ingente per la categoria dei produttori di calcestruzzo, ma pregiudicano la garanzia di sicurezza delle opere e la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e degli utenti finali”.

L’ATECAP, attraverso il suo Presidente, ha anche voluto evidenziare gli elevati costi economici che il Paese è costretto a sopportare di fronte a di una cattiva qualità strutturale, alimentata da questi comportamenti. “Secondo il CRESME al quale abbiamo affidato un apposito studio, un controllo sul rispetto delle norme che riguardano la realizzazione delle opere in calcestruzzo armato, consentirebbe di ridurre i costi di manutenzione straordinaria degli edifici di 125 miliardi nei prossimi 25 anni. Si tratta ovviamente di una simulazione, ma che sta ad indicare quanto sia importante dotarsi di un adeguato sistema di controlli”.

Per Sarnoil mercato deve avere dei presidi in termini disciplina, controllo e informazione, che nella pratica è spesso imperfetta e asimmetrica e nelle cui pieghe si possono inserire comportamenti privi di correttezza. In questa direzione va, in particolare, la collaborazione di carattere tecnico-operativo con il Comando Generale della Guardia di Finanza e con il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, finalizzata allo svolgimento di specifici controlli sul processo di produzione e di impiego del calcestruzzo preconfezionato nell’ambito delle normali azioni di controllo delle attività produttive effettuate dalla Guardia di Finanza.
A questo fine ci siamo resi disponibili altresì con i Carabinieri e con altre forze analoghe, a fornire supporto sulla base delle conoscenze e delle esperienze tecnico-operative e di mercato. Al Ministero dell'Interno puntiamo a fornire invece un contributo concreto alla lotta alle infiltrazioni criminali. Ci aspettiamo risposte rapide e azioni concrete. In questa direzione va anche la promozione di un Osservatorio sul calcestruzzo armato gestito da un soggetto istituzionale e al quale contribuiscano tutte le parti, pubbliche e private, coinvolte nelle fasi di produzione, utilizzo e controllo del calcestruzzo e del calcestruzzo armato, volto ad evidenziare i comportamenti scorretti diffusi sul mercato, le carenze di controlli, l'assenza di sanzioni specifiche per la mancata osservanza delle Norme Tecniche per le Costruzioni
”.

A tal proposito “occorre complessivamente una sensibilizzazione - ha sottolineato Francesco Karrer Presidente del Consiglio Superiore LL.PP. - perché questo strumento sia più conosciuto e più applicato. Da parte nostra, a breve apriremo i lavori di una cabina di regia per l’aggiornamento e l’integrazione delle norme tecniche e lo faremo in forma molto più partecipata che in passato”.

Quello che deve essere chiaro – ha proseguito Sarno - è che l’obiettivo finale a cui dobbiamo guardare non è solo salvare le imprese direttamente coinvolte nel nostro ciclo produttivo, bensì garantire a tutti i cittadini opere sicure”.
Parlare di sicurezza significa parlare di ispezioni, controlli e sanzioni. “Questo compete a vari soggetti - ha concluso Karrer. A noi del Consiglio Superiore dei LL.PP. compete l’attività di ispezione e controllo che, anche implicitamente, diventa un controllo di mercato. Si tratta di un’attività che già facciamo, ma che vogliamo fare sempre meglio. Abbiamo capacità di indirizzo e di formazione e la disponibilità a collaborare è massima, cercando di formare anche quadri periferici che possano esercitare l’attività di controllo sul territorio. In questo senso è importante quanto stiamo facendo con Atecap: una meritoria attività di sensibilizzazione e di approfondimento del problema di cui il Congresso ne è dimostrazione”. 

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Riferimenti: V Congresso Nazionale dell'Industria del Calcestruzzo Preconfezionato, ATECAP, Federbeton, Federcostruzioni, Silvio Sarno

Ulteriori approfondimenti alla pagina: 5° Congresso Nazionale ATECAP